Vite stroncate, famiglie distrutte. Una scia di sangue interminabile. La violenza sulle donne è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Ogni paese è schiavo di questa minaccia e, per superarla, bisogna educare e sradicare gli stereotipi. Nonostante le misure di sicurezza siano molte, così come le leggi, queste vengono raramente applicate.
Le donne continuano ad essere sfruttate, maltrattate e nei peggiori dei casi anche uccise. Il maggior numero da compagni, mariti o ex. Una ogni quattro giorni, 109 in 11 mesi. I numeri continuano a salire di anno in anno.
L’8 Marzo si celebra la festa della donna, una vera e propria giornata di sensibilizzazione. Una giornata fatta di manifestazioni in piazza, eventi e incontri che, però, non pongono fine alla disgustosa scia di sangue che da sempre sporca il nostro paese. I dati, le notizie e le dichiarazioni dimostrano che parlare di violenza, specialmente maschile, contro le donne è ancora oggi fondamentale. Le nuove generazioni hanno bisogno di capire che ogni tipo di relazione va fondata sul rispetto reciproco e, soprattutto, sul consenso. La volontà del partner va rispettata in ogni situazione. Le scelte devono essere libere e volontarie. E’ assurdo dover essere ancora costretti a specificare che stare in silenzio, o non dire di no, non equivale a dare il proprio consenso.
Di fronte all’esistenza del dubbio deve esserci il buon senso di fermarsi. I problemi alla base delle violenze sono molti, e nella maggior parte dei casi uno di questi sta proprio nella politica. Abbiamo bisogno di una classe politica sensibile e all’avanguardia, capace di smantellare il sistema patriarcale che da secoli accompagna la nostra società. La violenza contro le donne è anche un problema culturale. E’ una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali. E’ necessario sradicare questo sistema ed aumentare la prevenzione. Gli obiettivi delle varie campagne contro la violenza sulle donne sono proprio quelli di diffondere l’informazione in tutta la popolazione, sensibilizzare i giovani e modificare la legislazione. Neanche la migliore legislazione può, però, prevenire o affrontare lo stupro e le violenze da sola. I pregiudizi, gli stereotipi e le idee di superiorità radicate nella mente dei presunti colpevoli vanno affrontati adeguatamente.

BENEDETTA EDMONDO

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