Vittorioso generale, ma anche uomo sensibile. Determinato combattente ma anche amante appassionato. Gaio Giulio Cesare nacque il 13 luglio da una antichissima famiglia di origine patrizia: la gens Iulia. Che si vantava di discendere per via paterna da Iulo, figlio di Enea e, perciò, da Venere; per via materna, da Anco Marzio. La madre Aurelia era figlia di Aurelio Cotta, seguace di Silla; la zia paterna, Giulia, era sposata a Mario e la seconda moglie dello stesso Cesare, Cornelia, era legata al partito mariano, in quanto figlia di Cinna, uno dei capi democratici. Cesare ebbe moltissime conoscenze con persone di ogni tipo, tra cui il suo medico. Antistio si prese cura degli attacchi epilettici del comandante romano, malattia sconosciuta a quei tempi. Fu colui che fece l’autopsia del cadavere di Cesare dopo l’attentato. Dell’autopsia ne parla Svetonio, uno dei biografi e storici romani più famosi e oggettivi, che scrive: “Secondo quanto riferì il medico Antistio, di tante ferite nessuna fu mortale ad eccezione di quella che aveva ricevuto per seconda in pieno petto”. Poi ci fu Calpurnia, la moglie di Cesare. Secondo la descrizione di Plutarco, “fu una donna razionale e di carattere”. Alla vigilia delle Idi ebbe terribili sogni premonitori, in seguito ai quali tentò, invano, di dissuadere Cesare dal recarsi in Senato. Ma il triumviro ebbe anche un’amante: Cleopatra VII, da cui ebbe un figlio, Tolomeo XII. Nel libro le Idi di Marzo di Manfredi viene raccontato che a Calpurnia non piaceva affatto Cleopatra.
Nella vita del comandante romano ci fu anche Decimo Junio Bruto Albino, generale, suo amico e figlio, che lo nominò fra i suoi eredi nel testamento. Prese parte alla congiura contro Cesare. Si ricorda una celebre frase detta dal generale, mentre vede Bruto che lo colpisce a morte: “Tu quoque Bruto, fili mi…” ovvero “Proprio tu Bruto, figlio mio…”.
Valerio Massimo Manfredi racconta tutto questo nel libro Le Idi di Marzo e riassume la sua epica esistenza con questa frase: “Più forte è il tuo potere più forte è l’invidia, più grande è il tuo valore più forte è l’odio”. Si tratta di parole che descrivono cosa provassero molti romani nei suoi confronti. Nel libro viene raccontato anche delle passeggiate che faceva con alcuni dei suoi compagni, del solido rapporto con la moglie Calpurnia, nonostante ci fosse Cleopatra, della sua amante e delle discussioni per il futuro del figlio Tolomeo. Viene descritto anche il pensiero di Cesare, una descrizione (anche se breve) della sua casa privata e dei cibi che era solito mangiare. Era anche una persona sensibile e gentile. E non solo un tiranno dittatore.
LUCA MASTROGIUSEPPE