Il conflitto russo-ucraino non risparmia nemmeno il mondo della cultura. Tra spettacoli teatrali cancellati ed esclusioni da importanti competizioni, come l’Eurovision di Torino, gli ambiti bloccati dal conflitto sono molti e continueranno ad aumentare. In questi giorni fa scalpore la richiesta del ministero della Cultura russo: diverse istituzioni sparse per il mondo devono vengono esortate a restituire varie opere artistiche entro la fine del mese di marzo. Ovviamente, anche le mostre italiane sono state colpite da questa richiesta: sono molti i capolavori appartenenti alla Russia esposti in questo periodo nelle gallerie d’arte del Paese.
I principali capolavori sono da restituire in particolar modo al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, come richiesto dal suo direttore Mikhail Piotrovsky. Nel mirino del provvedimento ci sono le 25 opere esposte alle “Gallerie d’Italia” in occasione della mostra “Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”. I capolavori verranno restituiti alla Russia a partire dal 27 marzo, al termine dell’evento. Nell’elenco è presente anche “La giovane donna con cappello piumato” di Tiziano, facente parte dell’esposizione “Tiziano e la figura della donna nel ‘500”, organizzata a Palazzo Reale (Milano). A dover essere restituita sarà anche la “Giovane Donna” di Pablo Picasso, dipinto al quale era dedicata un’intera mostra in programma fino al 15 maggio alla Rhinoceros Gallery (Roma) di proprietà della “Fondazione Alda Fendi”. L’esposizione del dipinto terminerà il 29 marzo, mentre la mostra continuerà a tenersi fino alla durata prefissata. Una questione ancora aperta, invece, riguarda la restituzione dei lavori di Kandinskij. La responsabile della comunicazione della Fondazione Cariparo, Alessandra Veronesi, ha infatti smentito le notizie secondo le quali i capolavori dovevano essere restituiti. “Non c’è stata alcuna richiesta di restituzione delle opere – ha spiegato – e in mostra non ci sono opere prestate dall’Ermitage”. Di conseguenza, la mostra a Palazzo Roverella (Rovigo), aperta il 26 febbraio, continuerà ad esporre le 80 opere fino agli inizi di giugno. Saltano inoltre gli accordi per l’utilizzo di quattro opere russe nell’esposizione “Maddalena. Il mistero e l’immagine” a Forlì, la cui apertura è prevista per il 27 marzo ai musei San Domenico.
In seguito a questi provvedimenti, sono stati sospesi inoltre i diversi progetti artistici intrapresi con la Russia. In particolare sono ferme le iniziative dell’ “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”, evento iniziato alla fine del 2020 e che si sarebbe dovuto protrarre fino alla fine del 2022. I primi segnali di tensione si sono verificati quando Ermitage Italia ha preso le distanze dalla Russia, condannandola fortemente per l’invasione dell’Ucraina, sebbene non abbia intenzione di interrompere i rapporti con gli studiosi e gli intellettuali russi che si sono opposti al conflitto.
“A me pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere, queste debbano essere restituite”. Questo è stato il commento del ministro della cultura, Dario Franceschini, quasi sottolineando come queste vicende fossero di fatto inevitabili, date le tensioni sempre crescenti tra la Russia e il resto del mondo.

AURORA CAMILLI

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