Scientist in lab doing research and using lab machines, test tubes, microscope and every laboratory equipment

DI SARA ZUCCARINI

Biologa, specializzata in ingegneria e in eco-management, Barbara Mazzolai, tramite una lettura fluida ed organica, espone nel libro ‘’La Natura geniale”, pubblicato da Longanesi nel 2019, lo straordinario incontro tra biologia e robotica.

Raccontando la storia delle biotecnologie dai primi esempi sino ai più moderni modelli biomimetici, l’autrice ribalta l’approccio del genere umano al mondo naturale, intendendolo come un tesoro di idee che cambieranno le nostre vite e che rivoluzioneranno svariati campi della scienza. Se prima la natura veniva considerata come una realtà da cui attingere risorse in modo materiale, oggi la visione è cambiata e ha un approccio più concettuale: l’uomo può imparare dalla natura e, osservando i sistemi che la caratterizzano, potrà contribuire a quello che da sempre è l’obiettivo finale di tutti gli studi scientifici, ossia il miglior adattamento dell’uomo alla realtà che lo circonda. L’autrice, vista la sua volontà di comporre un saggio scientifico di natura divulgativa, non si limita ad esporre solo teoricamente il principio di ingegneria biomimetica, ma fornisce una carrellata di esempi pratici che, oltre a catturare l’attenzione del lettore, contribuiscono in maniera efficace alla totale acquisizione delle nozioni che intende trasmettere. Oltre alla struttura degli organismi presi in analisi, Barbara Mazzolai elogia la dinamicità degli stessi, definendosi affascinata dalla loro brillante capacità di adattamento all’ambiente circostante. Basti immaginare quanto questi applicativi possano essere utili in ambito medico, industriale o domestico. La novità si trova proprio nel fatto che piante e animali, osservati attentamente tramite l’occhio perspicace della figura del biologo, si rivelino estremamente utili in ambito di ricerca. La velocità di uno scarafaggio, la versatilità dei tentacoli di un polpo, la capacità di un geco di riuscire a rimanere attaccato ad una superficie verticale per poi passare alle qualità dei vegetali: l’intelligenza delle radici, l’impermeabilità delle foglie… caratteristiche preziose, che dal punto di vista della biologa saranno fondamentali nella realizzazione di modelli ingegneristici moderni. A dimostrazione della completezza del testo compare anche un accenno all’antitesi. Essa pone le basi sullo scetticismo che potrebbe presentarsi durante un primo approccio alle biotecnologie. Riprodurre modelli generati da Madre Natura può far paura, risultare addirittura blasfemo, ma leggendo l’elaborato la domanda sorge spontanea: possiamo anteporre questi timori a tutti i benefici che l’intera umanità potrebbe trarre dalla robotica “bioispirata”? La risposta è evidente e si trova in un delicato punto di equilibrio: l’utilizzo dei modelli naturali a vantaggio dell’uomo deve essere necessariamente abbinato al rispetto della natura stessa, contribuendo alla sua salvaguardia.

Compatto e veloce da leggere, mai ripetitivo, scritto con un linguaggio accessibile perfino da chi non è addetto al settore, il testo è una lettura consigliabile anche per gli studenti e comunque per tutti coloro che vogliono scoprire l’intelligenza dei regni animale e vegetale.

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