Circa tre anni fa, alla comunità economica internazionale la notizia che Jeff Bezos aveva acquistato il quotidiano “The Washington Post” è apparsa più come la spesa folle di uno degli uomini più ricchi del mondo che non un investimento ponderato da parte del magnate americano. In questa impresa, Bezos si è fatto affiancare dall’ex direttore del “The Boston Globe” e dal professore Mattew Hindman, esperto di media. Seguendo le indicazioni di Hindman, l’editore ha operato una rivoluzione nel settore dell’editoria online, accrescendo così sia il traffico delle news, che il numero degli utilizzatori. Il rafforzamento e lo sviluppo del portale online offre la possibilità di utilizzare app dedicate fruibili da tutti, anche in modalità mobile, in modo che la notizia cercata raggiunga chi la sta cercando. Questo consente al giornale di sviluppare, oltre che una serie di contatti digitali mai raggiunta prima (decine di milioni di contatti), anche un vasto pubblico che viene attirato dalla facilità di utilizzo e dalla puntualità delle notizie ricevute. Hindman ha suggerito anche un cambiamento della homepage e della grafica in modo tale da renderla più gradevole, accattivante e per invogliare il lettore a rimanere più a lungo sul giornale. Aggiornando in maniera costante il portale e rinnovandolo con inediti contenuti interattivi, il “Washington Post” ha raggiunto lo scopo di avere un pubblico vasto per ogni “range” di età, che oltre la carta utilizza i contenuti digitali oppure i lettori kindle. Il fatturato del giornale, che era in lenta caduta, ha subito in tre anni un’impennata inaspettata del 55%. Fondamentale per questa inversione è stata la politica del costo degli abbonamenti, puntando sulla differenziazione tra utenti locali ed internazionali: ha potuto mirare ad una base di lettori enormemente più ampia delle campagne tradizionali. Il lettore locale è disposto a pagare una cifra minore pur sapendo di non avere una completezza di notizie internazionali. Quindi, l’operazione di Jeff Bezos è stata di invertire l’editoria tradizionale: non una serie di notizie uguali per tutti, ma la notizia adeguata per ogni pubblico da raggiungere. Il fattore chiave di questo avvenimento è stata l’integrazione dei social media che veicolano i “trend” delle notizie.

Daniele Cianci – Luigi Fiore

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