La giocatrice Elena Pietrini, con gli Europei, si eleva ancora più in alto, con una straordinaria tenacia che ha portato le azzurre a sconfiggere la Serbia e ad alzare al cielo il trofeo.

Tra alti e bassi, una nuova luce splende sempre: Elena. Classe 2000, schiacciatrice di ottima fama, si sta mettendo in mostra con ottime prestazioni. Una carriera di gioco iniziata a 15 anni in B2. L’argento all’Europeo under 18, l’oro al Mondiale under 18, oltre ovviamente ai premi come miglior schiacciatrice, sono state le iniziali vittorie di Elena. Cominciò a giocare a pallavolo grazie alla sorella maggiore che questo sport lo aveva sempre praticato. Dopo che abbandonò la ginnastica a causa della sua eccessiva altezza non ideale. E’ figlia d’arte con il padre giocatore di serie A nel basket. Nonostante la sua giovane età, Elena fa la differenza. Portante di una mentalità vincente anche tra le compagne, per evitare gli ulteriori cali di concentrazione e per non tornare a casa con i rimpianti. Elena, grazie alla sua sportività, al suo impegno nel crederci fino in fondo, diede un grande contributo alla squadra portandola alla vittoria contro la Serbia. Alzando al cielo la coppa. “Avrei potuto scrivere qualsiasi cosa, ma il cielo sopra Belgrado è sempre più azzurro. Orgoglioso di te e di tutte le ragazze terribili. Campioni Europei”, commentò il padre della Pietrini sotto un post di facebook. Non c’è soddisfazione più grande che vincere sotto lo sguardo di 20.000 persone. Un’eccezionale partita iniziata con la perdita del primo set per poi vincere e sconfiggere la Serbia 3-1. Le ragazze, sotto la guida di Mazzanti, sono riuscite a portare a casa un risultato storico che mancava da tempo. E che nel quarto set non è mai stato messo in discussione: l’andamento, le alte prestazioni e il livello di un gruppo straordinario sono stati impareggiabili. Hanno saputo stringere i denti dei momenti difficili per poi prendersi alla fine una grande soddisfazione. Questa vittoria risuona come una rivincita dopo la sconfitta alla finale alle Olimpiadi di Tokyo proprio con la Serbia. 

GIULIA CAPORRELLA

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