Tutto iniziò a marzo. Una crisi forte. Lacerante. Vita e Covid. Come conciliarli? Questa è la domanda che la pandemia pone.

Sembra di essere davanti allo specchio e cercare di capire se il nostro naso sia storto, come nel celebre romanzo “Uno, nessuno e Centomila” di Pirandello. 

Chi sono? Perchè vivere? Affiora in noi questa necessità di rispondere alle domande esistenziali. Questo cercare nel profondo durante questa emergenza ha fatto emergere in noi chi siamo. O almeno ci abbiamo provato.

Il COVID ci ha estirpati dalle abitudini e detto “cambia e adattati”! Un mutare continuo che ha portato in noi solo ad una indigenza mentale. Ci siamo rinchiusi nelle nostre stanze. Per inerzia volevamo mantenere il nostro piccolo mondo. Un vano tentativo di conservazione che contrasta col nostro doverci privare. Non abbiamo visto amici, luoghi cari né compagni di classe. Abbiamo incontrato solo noi stessi. Questo ci fa paura? Forse. 

Perché fa paura? Provo a parlare del mio vivere nell’epoca del covid.

Benvenuto nel mio mondo. Da studente, ancor prima che da rappresentante d’Istituto, ho vissuto tutto improvvisamente come una tragedia. Sono un ragazzo che vive la scuola, parla con collaboratori e studenti. Da un giorno all’altro sono stato condannato a queste necessarie misure di prevenzione. Condanna? Confino coatto nelle quattro mura della mia camera. Dalla mattina con la scuola alla sera.

Lezioni, riunioni tra Consulta, partiti e sì anche amici. Mi mancava il brio, quella forza per continuare. Non sono un superuomo (né di D’Annunzio né di Nietzsche), ma non volevo essere un mini-uomo. Da animale sociale ad animale social. Questo fa paura. Un salto nell’ignoto. Un modo di vivere diverso. Però ero e sono la resistenza, il partigiano della vita. Lotto in trincea per trovare il perchè. Quel perché. Il dare il brio per trovare quella speranza. Speranza. Menomale che deve essere l’ultima a morire.

Con la speranza che tutto finisca e che io possa migliorare vado e affronto il famoso specchio. Chissà chi sono…

FEDERICO PROTERRA

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